- Pubblicata il 07/10/2010
- Autore: Mary
- Categoria: Racconti erotici etero
- Pubblicata il 07/10/2010
- Autore: Mary
- Categoria: Racconti erotici etero
Un ragazzino impertinente (2a parte ) - Molise Trasgressiva
Era da poco scoppiata l’estate, … quel periodo meraviglioso in cui il sole splende caldo per 12 ore al giorno e le spiagge si riempiono maggiormente al fine settimana. Come tutte le donne che abitano nelle città di mare, anche io avevo già cominciato con costanza le sessioni di abbronzatura di inizio stagione. Mi trovavo tutti i giorni con il solito gruppo di amiche e, come spesso accadeva quando il mare era sporco a riva, io e una di loro noleggiavamo un moscone, … questa volta però eravamo io e Laura, la ragazza di mio figlio, con la quale ci portammo in prossimità del magnifico isolotto che emerge di fronte a quel tratto di costa, a poche centinaia di metri dalla battigia. Era tarda mattina e il mare era quasi deserto, … vogammo a turno sino a doppiare l’isolotto. Improvvisamente un fischio richiamò la nostra attenzione, … un altro moscone si stava velocemente avvicinando a noi, mantenni la mia posizione sul prendisole senza voltarmi verso l’imbarcazione. Laura ai remi l’aveva di fronte e scrutava curiosa per capire chi fosse sul moscone in arrivo … poi disse qualcosa come –“Oh mio dio! è’ lui!”- … -“Lui chi?” – chiesi io incuriosita voltandomi a guardare anch’io. ..-“Lui Marco”, suo figlio signora … – disse emozionata. … Il moscone era ormai vicinissimo e il tipo che vogava lasciò i remi per voltarsi anche lui verso di noi, …. un brivido mi scorse lungo la schiena, … era “Lui”, voltato verso di noi … aveva preso il moscone insieme a mio figlio, non parlava, …. sembrava esclusivamente occupato a controllare che il suo moscone non urtasse il nostro. Ero nel più totale imbarazzo e disappunto, per cui non trovai niente di meglio da fare che trincerarmi dietro un noncurante atteggiamento e nel più ostinato silenzio. La conversazione procedette per qualche minuto alimentata esclusivamente da Laura e mio figlio, … non percepii un granché delle loro chiacchiere perché il tumulto di rabbia e preoccupazione nel mio petto sovrastava ogni altro suono, … una cosa però la percepii: con la scusa di una gara di voga fra equipaggi misti, Marco infatti stava proponendo a Laura di scambiare il posto con “lui”, … la ragazza (anche per stare insieme a mio figlio) non se lo fece ripetere due volte e, prima che io potessi pronunciare il mio rifiuto, lasciò il nostro moscone con un agile tuffo e raggiunse l’altro in poche bracciate. “Lui” fece altrettanto e afferrò subito uno scafo del moscone su cui mi trovavo prima ancora che io potessi portarmi ai remi per tentare di andarmene lasciandolo in acqua. Marco e Laura erano già piuttosto lontani e procedevano di gran carriera nel chiaro tentativo di perdere contatto, mentre “Lui” salì a bordo del mio moscone senza dire una parola. Considerai anche l’ipotesi di tuffarmi e guadagnare la costa nuotando, ma data la distanza la scartai immediatamente … “remo io!” fu la prima frase che pronunciò avvicinandosi a me … -“non mi toccare” – dissi schivandolo e precipitandomi sul prendisole, … “lui” non rispose e iniziò a vogare guardandomi … il suo odioso sorriso apparve di nuovo sul suo volto. “Portami a riva, … sbrigati” dissi dura, senza guardarlo … mentre lui continuò a vogare con la stessa indolenza, in silenzio. –“ Mi dispiace che lei la prenda così signora!” ….-“ Taci!” – … lo interruppi- “ho detto portami a terra, non voglio altro, perciò taci”.- Per tutta risposta aumentò il ritmo della voga. Ma non verso terra … -“Ma dico! parlo arabo?... ho detto che voglio andare a riva! … gira sto moscone!”-“lui” continuò per alcuni minuti ignorandomi, … la riva ora era decisamente lontana. A quel punto si girò verso di me e disse: - “Mi ascolti signora, credo che lei abbia capito che non scherzo, … l’ha capito o no che non sono il tipo che si intimorisce per le sue grida?… quindi se le va di parlare civilmente, mi trova nell’umore giusto, altrimenti se le va di vedere chi e’ il più forte vada per la rissa!!.”-
Non risposi, e volsi lo sguardo altrove, ma cominciavo a pensare che forse era meglio stare sul terreno delle parole piuttosto che provocare uno scontro fisico . “Lui” proseguì: -“Se mi lascia parlare, volevo dirle che mi dispiace e le volevo anche chiedere scusa per il mio comportamento!”- …. -“non c’e’ scusa che tenga!”- … dissi dura sempre senza guardarlo …. – “Non mi aspetto che lei mi possa perdonare” – disse serio – “ma almeno consideri che sono giovane e i giovani si sa sono impulsivi e poi … lei é così bella!! , … quella sera era splendida, … e io ho letteralmente perso la testa” . Le sue parole cominciavano a sciogliere la fragile roccia del mio risentimento già affievolita dal messaggio floreale di qualche giorno prima. –“Ma ti rendi conto della mancanza di rispetto con cui hai agito?”- … “Si, si, me ne rendo conto”- fece lui serio –“ma e’ stato più forte di me e”- -“Ascolta” - feci io come per tagliar corto –“ mettiamoci una pietra su e adesso andiamo a riva!”- … “lui” virò docilmente e con ritmo blando iniziò a vogare verso terra. –“Però una cosa deve ammetterla” – ricominciò dopo un paio di minuti di silenzio …. io tacqui.: -“Le e’ piaciuto una frega (o qualcosa del genere, nell’attuale gergo degli adolescenti)-: tacqui ancora. -“e poi, se si ricorda ci siamo baciati, … e anche appassionatamente!!”- -“E allora?” – feci io voltandomi verso di lui ….-“ e allora vuol dire che un po’ le piaccio, non può negarlo!”- … -“madonna santa, ma lo vuoi capire che sono una donna sposata e che potrei essere tua madre?”- … . -“si … ma non ha risposto alla mia domanda”- … -“che domanda?- … -stavo dicendo … un po’ le piaccio- … -“no!, non mi piaci!!”- … “su .. avesse visto come godeva mentre la sditalinavo”- … -“piantala di dire oscenità”- gli ordinai seccamente.
-“Signora sa che ripensando a quei momenti mi sta venendo duro come una pietra?... Guardi qui”- La situazione stava volgendo al peggio per cui feci un tentativo di riportare la conversazione su temi meno pericolosi. –“ Avevi detto di voler conversare civilmente”… vero?”- …… -“e poi mi deve un orgasmo signora, …. Lei lo ha raggiunto io no!”- fece lui ignorando il mio invito. –“Cosa ti devo?”- chiesi facendo finta di non capire, … -“un orgasmo, quella sera lei è venuta, e alla grande anche!!, … e io no”- -“Non voglio parlare di queste cose!”- feci stizzita. –“Su signora, … cosa le costa?” - fece lui smettendo di remare e avvicinandosi a me, …-“per favore fai il bravo e non ricominciare”- “ti prego!”.
-Non si preoccupi non la tocco –“disse lui sedendosi sul prendisole accanto a me” –ma mi dica cosa le costerebbe accontentarmi?”- … -è una cosa che non voglio fare, sono una donna sposata, ho il doppio della tua età, non voglio!. Ci sono tante belle ragazze, giovani, tu sei un bel ragazzo, sei sveglio! … ma dico perché ti sei messo in testa sta cosa” .- -“Non so cosa sia”- fece lui- “ma il fatto e’ che non riesco a toglierla dalla mia mente!!,… penso sempre a lei!”- … -ma e’ una cosa che non può essere!!, devi capirlo, sforzati di non pensarci-.-“Ok!” – fece lui- “ce la metterò tutta, ma oggi sia buona signora! … mi aiuti a rilassarmi. Guardi”.- e mi mostrò l’erezione mal celata dallo slip da bagno. -“Non posso, non mi sento..”- dissi senza molta convinzione. … -“andiamo bella signora … sono così su di giri che ci vorrà un attimo! … basta che lo tocchi e vengo immediatamente ed e’ tutto finito!”- Lui nel frattempo si era fatto vicinissimo, aveva tirato fuori il suo membro dallo slip e adesso tentava di cingermi le spalle con un braccio, … io mi divincolai dall’abbraccio e restai in silenzio impaurita … ero di nuovo in una situazione simile a quella del ripostiglio, ma questa volta peggio! … ero in mezzo al mare, … avrei potuto gridare sino ad esaurire il mio fiato senza che nessuno avrebbe udito qualcosa …. lui afferrò un mio braccio all’altezza dell’omero, lo strinse sino a farmi male e disse: “le sto proponendo una via d’uscita, … trenta secondi ed e’ tutto finito e torniamo sani e salvi a riva, …. o preferisce forse lottare?.- Detto questo fece per afferrarmi anche con l’altra mano al che io, guardandolo fisso negli occhi gli dissi quasi implorante: - “Ma poi mi lascerai in pace?, … me lo prometti?- … -“promesso”- fece prendendomi la mano e portandola sul membro.
Mi parve lunghissimo, non grosso ma insolitamente lungo, … accompagnò la mia mano in un lento movimento periodico e costante, … il suo respiro si fece subito più profondo, … poi lasciò che proseguissi da sola appoggiandosi con i gomiti dietro di se sul piano del prendisole. Il sole era caldo, il mare attorno a noi deserto, … un silenzio assordante … la sua asta si ergeva come un corno dal cespuglio dei peli pubici, … la magrezza del suo corpo semidisteso e i suoi fianchi stretti ne enfatizzavano le dimensioni. Io giacevo al suo fianco ed eseguivo il massaggio con una mano, lui mi guardava con gli occhi socchiusi e mi diceva che ero brava, … che ci sapevo fare che l’avrei fatto godere in pochi secondi, … allora mi inginocchiai per poter usare entrambe le mani, …. con una stringevo il suo glande mentre con l’altra continuavo il massaggio alla base del pene la cui pelle tesa lasciava trasparire ogni sua vena. Dal folto dei suoi peli, l’odore del sudore e della salsedine raggiungevano le mie narici e mi inebriavano, … Mi chinai su di lui e lo baciai alla base, … vicino ai testicoli, … lui gemette, poi posò delicatamente una mano sulla mia guancia e mi tirò verso di lui facendo forza sulla mia nuca, … poi portò anche l’altra sua mano sul mio viso e mi baciò. Risposi al bacio con violenza ed eccitazione, … le nostre lingue tornavano ad intrecciarsi e io sentivo il mio ventre in subbuglio ardere di desiderio, … lui mi sdraiò al suo fianco, con una mossa rapidissima mi liberò del reggiseno del costume da bagno e prese a tormentare i miei capezzoli con le sua lingua e delicatamente con i denti, … poi mi baciò ancora e scese in un bacio diffuso, passando dal collo alla gola, dalle spalle alle ascelle, fin giù sul mio addome, … affondò la sua lingua nell’ombelico e poi procedette nella sua discesa verso i miei fianchi, … il mio corpo sotto di lui cominciò ad avere delle rapide e frequenti convulsioni, … ora con le mani sulle mie gambe mi forzava lentamente nel tentativo di aprirle. Sapevo che se non gli resistevo sarebbe successo quello che non volevo ma la sua forza era superiore alla mia …. avevo tirato su piegandole le mia ginocchia, …. ma era proprio li che lui faceva forza per divaricarmi le gambe. Sentivo le forze che venivano meno “ ti prego no! .. non voglio ….” Gemevo con le ultime mie forze!! Ma vedevo le mie gambe che inesorabilmente si divaricavano aprendosi alle sue voglie. Oramai me le aveva aperte completamente … aveva ora cessato di forzare sulle mie ginocchia visto che non mostravo più alcuna resistenza …..mentre ai lati dello slip, per la particolare posizione, si vedevano due ciocche dei miei folti peli neri che fuoriuscivano dalle mutandine. L’effetto fu per lui simile all’odore del sangue per gli squali …. Mi guardo un attimo negli occhi ed affondo il suo viso sul mio pube, … mi baciò l’interno delle cosce per poi convergere li, sul mio pube che morse delicatamente da sopra il costume, tirandomi stuzzichevolmente con le labbra i peli che fuoriuscivano dallo slip. Poi lo sentii scostare con le dita gli slip per far posto alla sua lingua che mi parve rovente quando entrò in contatto con la mia foresta pubica, … sentivo il suo calore umido che mi bagnava tutti i peli scostandoli in cerca delle mie grandi labbra vaginali, …. non fu molto difficile, … la sua lingua infatti seguiva i rivoli di umori che abbondanti uscivano dalla mia fighetta …. fino a quando la sentii finalmente dentro le mie intimità strappandomi un urlo liberatorio e di godimento estremo. ”ooohhhhh … oh…..oh….. aaahhhh… Lo afferrai per i capelli mentre lui ruotava la sua lingua all’interno della mia vagina, … mi inarcai sul prendisole per agevolarlo mentre mi sfilava le mutandine del costume, … le sentivo scendere lentamente sulle mie cosce, … man mano che scendevano sentivo la maggiore intensità del calore del sole che ora inondava con suoi raggi la mia figa completamente scoperta e libera. Rimasi, così, completamente nuda mentre lui rituffava il suo viso fra le mie cosce riprendendo il suo caldo massaggio con la lingua, … cercò il mio clitoride con le labbra, lo afferrò mordicchiandolo e poi prese a succhiarlo con forza mentre sentivo un suo dito penetrarmi e cercare quel punto dietro il mio osso pelvico che mi aveva fatto esplodere in un travolgente orgasmo durante il nostro primo incontro. Il lieve ondeggiare della barca e le fitte di piacere che “lui” mi infliggeva mi ubriacavano, … il mondo non esisteva più! … ero come narcotizzata ed inebetita dal piacere sessuale, … lui lasciò il mio ventre per tornare a baciarmi. Sentii il gusto e l’odore dei miei succhi vaginali misti alla sua mucosa, ora era sopra di me, … fra le mie gambe divaricate, lo vidi portare la sua mano verso il suo membro nel tipico gesto di chi si accinge a dirigere il pene verso la penetrazione, .. racimolai quel po’ di volontà che mi restava e gli dissi: -“No, questo no”- … ti prego!!! -“Su non faccia la sciocca signora”… - sussurrò lui,… ma con dolcezza. –“ no, senza preservativo non voglio, … e poi non sto prendendo niente.. é pericoloso!”- -“ok, va bene, .. mi lasci solo appoggiare la punta però, la prego solo un istante!”- implorò e nel contempo sentii il suo glande fra le labbra della mia vagina, … -“non entro”- diceva- “se non vuole non entro!, ma lasci che si conoscano,… lo sente signora come si desiderano?”…-
Ruotava la sua asta con la mano con cui la reggeva strusciano il suo glande contro le mie piccole labbra in un movimento rotatorio che mi toglieva il respiro tanto ero eccitata e smaniosa di prenderlo tutto dentro fino in fondo, … percepivo il suo odore di maschio che promanava dalle sue ascelle. Ero assolutamente stordita dal godimento e dall’eccitazione, il mio corpo sotto di lui era un vulcano che non controllavo più, il mio bacino si spingeva autonomamente verso quel bastone per accoglierlo nella mia figa, … non connettevo più ….. –“Chiavami! ... ti prego,… chiavami” – lo implorai, … lui mi penetrò per qualche centimetro, non di più, … mi sentivo la testa scoppiare, il desiderio imponente di esplodere, .. solo il suo glande era dentro di me e cominciò a pomparmi con lenti e corti movimenti dentro-fuori. Le fitte di piacere ora si facevano insopportabili, …. no basta, … non lo sopportavo, … -“basta, .. basta” -gli dicevo spingendo le sue spalle contratte come acciaio, … vienimi dentro …. sfondami …. sto veneeendooohhh …. L’orgasmo stava travolgendomi, .. e lui avvertendo le mi prime contrazioni vaginali affondò con forza completamente la sua asta con un unico lungo, deciso movimento dei fianchi, … sentii la punta del suo pene spingere dolorosamente sul collo del mio utero, … la mia carne interna che si squarciava per farlo penetrare completamente, … la sua colonna di carne riempirmi completamente la figa e lui che avvicinandosi al mio orecchio, dopo un rapidissimo e furtivo morso, che mi diceva: vuole che la scopi signora? … non mi dette neanche il tempo di rispondere che mi disse: “dopo però voglio il suo culetto meraviglioso!!!” venni immediatamente rispondendogli “siiiiihhhh ….. fammi quello che vuooooiiihhh” …. urlando come una pazza, abbandonandomi sul prendisole semi-svenuta. Quando mi ripresi un po’, lui era ancora dentro di me, immobile, …. Mi aiutò ad alzarmi da quella posizione supina, … io lo seguivo come un automa, … prese dalla panchina del moscone un flacone di olio solare e comincio a spalmarmelo sulla fessura anale, lo seguivo nei movimenti impassibile, … gli avevo detto di si al culmine del mio godimento, … me lo aveva strappato quel “si” … ora dovevo accontentarlo quel bastardo di ragazzino. Baciò teneramente i miei occhi socchiusi, le mie labbra e poi mi aiuto a mettermi in ginocchio con le mani appoggiate alla spalliera del sedile e i ginocchi sulla seduta della panca del moscone, … ero inginocchiata come una pecorella con lui di dietro che mi apriva le natiche, … fino a quando sentii un caldo bastone durissimo che mi penetrava il buchetto posteriore inesorabilmente. Soffrivo un po’ ma lui faceva piano e spingeva, … sentivo che era entrato almeno per metà e cercai di rilassarmi per non soffrire, … cominciò allora a pomparmi lentamente, … i sui movimenti però si fecero via via più veloci e convulsi, … lo sentii ruggire mentre completava la penetrazione, …. mi sembrava di avere un bastone conficcato nelle viscere, … ora lui era una furia scatenata, … non si controllava più ed io sotto di lui mi muovevo come una gazzella ferita sotto una belva che la stava sbranando! … le sue mani mi tenevano stretta e ferma dalle natiche mentre i suoi colpi erano diventati poderosi ed insopportabili. Il suo orgasmo arrivò con colpi violenti e profondi che mi fecero male, ovviamente mi venne dentro sborrandomi con almeno 4 o 5 spruzzi violenti di sperma che mi inondarono l’ano. Restammo così avvinghiati per parecchi minuti, lui sopra di me come a cavallo… eravamo entrambi in un bagno di sudore, … poi pian piano lui si sfilò in silenzio e si tuffò in mare per lavarsi.
Lo seguii, .. poi, sempre in silenzio, risalimmo a bordo, lui ai remi io sul prendisole e ci avviammo verso riva, … quando fummo a qualche centinaio di metri dalla spiaggia, ma non ancora distinguibili dai bagnanti lui mi lasciò i remi e si tuffò raggiungendo a nuoto la riva. … -“Le telefono io” – disse ….”Quando?”- chiesi io, … ma lui aveva già preso a nuotare con ampie bracciate verso riva.
Non abbiamo più fatto sesso da quel giorno in poi …... ma io non ho più alcun rimorso! (Fine)
Per i vs. commenti "anno1954m@libero.it"
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Chicco71
non so chi o cosa tu sia, ma mi piace come scrivi
ullàn
il bello è che voi pirla ci credete pure,anche di quando s'è scopata il figlio...proprio non vi accorgete che cambia sempre qualcosa su di lei sul marito o sul figlio,sono 10 anni che racconta ste cazzate in tutti i siti immaginabili e alle email non risponde mai...io dubito pure che sia una donna
fran
whou che storia fantastica più leggevo e più mi si imduriva fino a non resistere più ed arrivare al'orgasmo continua così . Che sborrata
freelencer
complimenti bella storia, brava
Abelardo
Ma alex , son spiacente per te che non capisci ! Quale tardona , se leggi trà le righe potrai gustarti e se hai le palle , anche farti una pugnettina ; ce ne fossero delle MARY !!! Io me la farei , se solo potessi !
alex
che vvogliono scopare una tardoma come te?
alex
Perchè vuoi prendere la pillola, alla tua età sarai in menopausa? Credi che qualcuno creda che ci sizno giovani che vo
Abelardo
L'estate è afrodisiaca , bella goduta come quella che mi son fatto leggendo , grazie !Perchè rimorsi ? Hai goduto ciò che hai voluto ! Ora che è autunno , trà le castagne non sarebbe male , un letto di foglie secche e un goccino di vinello per mescolare i sapori ! Antonio.